Mentre molti uomini della sua età si limitano a ricordare con nostalgia i loro successi e le loro avventure, Herbert Schek (92 anni appena compiuti) continua a dimostrare la sua passione e le sue straordinarie capacità nelle corse di moto fuoristrada, trasmettendole ai suoi figli. Il suo esempio ha lasciato un segno anche sulla nipote Julia, che a soli 9 anni ha iniziato ad allenarsi a mantenere l’equilibrio sulla sua moto lungo gli ostacoli del percorso di prova del MSC Amtzell e sogna di guidare un enduro in futuro.

Herbert Schek ha partecipato alla Parigi-Dakar per 15 edizioni, concludendo la sua ultima gara nel 1998. Non è stata la condizione fisica a fermarlo, ma problemi alla vista che lo hanno costretto a rinunciare ai grandi rally nel deserto, alcuni dei quali affrontati insieme alle figlie Patricia e Cornelia. Si è emozionato quando Fabrizio Meoni, vincitore della Parigi-Dakar e oggi scomparso, gli disse che non avrebbe dovuto smettere, perché rappresentava un esempio per tutti. Con un sorriso, Schek racconta anche di come le sue figlie lo abbiano “spinto” al 21° posto nel Rally dei Faraoni del 2005 in Egitto a 72 anni suonati.

Il campione europeo di fuoristrada e vincitore della classifica marathon alla Parigi-Dakar non ha mai appeso il casco al chiodo. Fino a poco tempo fa caricava una delle sue 16 storiche moto per partecipare a una gara di fuoristrada. Le guida con la stessa passione di quando vinse la sua prima corsa automobilistica a Isny nel 1951. “Appena ottenuta la patente a 18 anni, pochi giorni dopo ero già in gara nello skijoring. Il mio sciatore aveva una grande resistenza”, ricorda Herbert Schek. In quell’occasione vinse un premio di 30 marchi, l’equivalente dello stipendio settimanale di un meccanico d’auto dell’epoca.

Per Herbert Schek fu subito evidente che il motorsport poteva essere un’attività redditizia. Il tenace pilota originario dell’Algovia – che nel corso della sua carriera ha subito fratture all’anca, alle spalle e a varie altre ossa – vanta ben 61 anni di esperienza nelle competizioni motoristiche. Tra i suoi momenti più memorabili spicca la vittoria alla Sei Giorni del 1971 in Inghilterra, conquistata in sella alla sua Schek-BMW.

Durante l’inverno aveva lavorato instancabilmente per alleggerire la moto BMW da competizione fino a raggiungere i 130 chili, in modo da non rimanere svantaggiato rispetto ai piloti su moto più leggere. Successivamente, le vittorie di Hubert Auriol e Gaston Rahier alla Parigi-Dakar confermarono ulteriormente l’eccellenza della Schek-BMW, evolutasi nel tempo.

Quando deciderà di abbandonare le corse in fuoristrada, la sua affermazione dovrà essere chiarita meglio: “Smetterò a 80 anni”. “Io e mia moglie la interpretiamo in modo diverso: lei crede che mi fermerò al compimento degli 80 anni, alla fine dell’anno. Per me, invece, significa che continuerò fino a dopo il mio 81° compleanno”, confessa la leggenda del fuoristrada con un sorriso.
Herbert Schek ha recentemente celebrato il suo novantaduesimo compleanno, eppure la sua passione per le competizioni rimane intatta, come un legame profondo che non conosce il tempo e continua a guidarlo con la stessa forza di un tempo.

Campione europeo di fuoristrada 1980 (su BMW),
Vincitore della Coppa Europa di fuoristrada 1967 (su Maico),
Campione tedesco di fuoristrada 250 cm³ 1962, 1964, 1965, 1967, 1969 (su Maico),
Campione tedesco di fuoristrada 350 cm³ 1968 (su Jawa), §
Campione tedesco di fuoristrada oltre 500 cm³ 1970, 1971, 1972 (su BMW) e 1974 e 75 (su Maico),
Campione tedesco a squadre 1968, 1973, 1975; 25 rally di sei giorni (dal 1965 al 1981) con dodici medaglie d’oro, sei d’argento e una di bronzo;
15 partecipazioni al Rally Parigi-Dakar (dal 1981 al 1998), vincitore della classifica maratona alla Parigi-Dakar 1984

La sorprendente Ducati P.L.M. di Xavier Baldet, realizzata su base Ducati Pantah portato a 52 cv, 150 kg per una velocità massima di 180 kmh. Telaio a traliccio tubolare e stato progettato su misura per la realizzazione di questo modello. Ironia della sorte fu proprio il cedimento del telaio a causare il ritiro di Baldet.

 

Ducati 500 P.L.M. Dakar 1981

Qui sotto un estratto video che testimonia il ritiro disastroso di Baldet.

 

 


DATI TECNICI DELLA MOTO

MOTORE
Cilindrata: 498,9 cc
Giri/minuto: 9.050
Carburatore: Dellorto PHF 36

TRASMISSIONE
Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio
Trasmissione primaria: ingranaggi elicoidali

TELAIO
Forcelle: Marzocchi 38 PA perno avanzato escursione 300 mm.
Ammortizzatori: doppi a braccio oscillante escursione 230 mm.
Freni: a tamburo, anteriore da 160 mm posteriore 150 mm.

DATI MOTO
Peso: a secco 150 kg
Serbatoio carburante: in kevlar da 46 litri
Velocità massima: 180 kmh


Il team BMW ufficiale alla presentazione della Dakar 1981: Fenouil, Auriol e Neimer.
special tsk www.passion-dakar.com

Serge Bacou controlla personalmente la sua Yamaha XT500 alla partenza della Dakar 1981

Cover del Magazine francese Moto Revue con le prove delle di Merel (3°), Bacou (2°), Padou (6°), Auriol (1°) al termine della Dakar 1981

Michel Merel 3° alla Dakar 1981 su Yamaha XT 500.

Elia Andrioletti, è stato un fortissimo pilota di regolarità negli anni ’70 porto in gara la KTM 495 2T del team Fenwick.

E’ stato campione italiano di regolarita’ nel 1973-1976 e campione europeo nel 1976-1977-1978, nonché vittorioso 2 volte al Rally di Sud Africa nel 1978-1979.

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Il francese dal nome impossibile, non si classificò al traguardo della Dakar 1981, ma aveva comunque una gran manetta!

Foto Gigi Soldano

Sulla storia di questa KTM Fenwick Dakar ormai si è detto tutto. Nel 1981 la KTM dell’importatore importatore francese “Royal Motor” prepara e iscrive quattro KTM 495 alla Parigi Dakar.
Queste moto, originariamente destinate al motocross, si sono dimostrate molto efficaci nonostante la tecnologia 2T e i relativi consumi non le favorissero, obbligandole a serbatoi mastodontici per aumentare l’autonomia.
Vennero affidate ai piloti Gilles Francru (#25), Yann Cadoret (# 26) , Elia Andreoletti (#27) e Philippe Augier (# 28).
Una sola KTM concluse la gara, quella di Gilles Francru che si classificò in un’ottima 5a posizione finale.