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Dakar 1985 | Moto Morini usata fa buon rally

In genere quando si parla di bicilindrici per i rally africani fino a qualche tempo fa si poteva far riferimento solo alle BMW, e dopo il Rally d’Algeria di novembre anche alle Ligier-Cagiva con motore Ducati. Ma di bicilindrica ce n’è anche un’altra, italianissima per giunta dato che è la Morini, che mantiene anche le connazionali sospensioni Marzocchi laddove in genere imperano le svedesi Ohlins.

Tre anni prima il preparatore Valentini di Prato si impegnò notevolmente con una squadra ben preparata, ma fu beffato da una cinghia della distribuzione che lasciò tutti i piloti a piedi. Nel 1985 ci hanno riprovato Cecccherelli — ma per lui purtroppo la gara è durata solo una settimana (frattura) — e Gagliotti che è giunto fino alla mitica spiaggia, di Dakar con una moto più che usata: «La Morini è andata bene, ci ha aiutato un po’ la fortuna, e ce l’abbiamo fatta. L’assistenza era quella che era (Valentini e Deganello nella Fiat Campagnola già preparata per 1’83) ed ha fatto anche troppo. Le moto sono proprio le stesse di due anni fa: telaio ed avancorsa di serie, naturalmente serbatoio maggiorato da 38 litri, ammortizzatori diversi. Sono certo sorpassate rispetto alle altre però nel complesso sono state in grado di arrivare fin qui. Oltre ad essere 17° fino all’ultima tappa sono sempre secondo nella classe fino a 500».

Deganello: «Quest’anno l’impegno Morini non c’è stato, la partecipazione è stata in forma privata del concessionario Valentini più che altro per la determinazione di Gagliotti di fare la gara. Nonostante sia uscito il modello nuovo di Camel con mono ammortizzatore ed una ciclistica senz’altro migliore non facevamo in tempo a prepararla ed abbiamo preferito la stessa moto di due anni fa. La Marzocchi ci ha revisionato le sospensioni (non sono neanche nuove quindi, n.d.r.) e la Morini i motori. Valentini ha messo a disposizione tutto quello che già c’era: moto e Campagnola, ricambi, attrezzatura e lui stesso».

L’ultima volta di Moto Morini – Dakar 1985

Il 1985 è l’anno dell’ultima partecipazione del Team Valentini di Prato alla Parigi-Dakar, la squadra non avendo ottenuto il sostegno diretto dalla fabbrica, si vede costretto al ritiro dopo questa edizione. Antonio Valentini e Aligi Deganello non lasciano nulla al caso per preparare le moto che sono realizzate facendo fruttare l’esperienza maturata nelle precedenti edizioni.

Purtroppo Leandro Ceccherelli si fa male alla fine della prima settimana di gara a causa di una caduta e si deve ritirare. Gianni Gagliotti si comporta molto bene e dopo migliaia di chilometri si trova a pochi km dal traguardo di Dakar. E’ 17° nell’assoluta e 2° nella sua classe. Sulla sabbia di Dakar e con pochi km da percorrere la moto non ne vuole sapere di andare e con l’aiuto di Gualini e Balestrieri tenta in tutti i modi di far ripartire la sua Morini, sostenuto dal tifo incessante dei bambini radunati sulla spiaggia a festeggiare.

Il traguardo è a portata di mano, ma l’unico modo per tagliarlo è quello di farsi trainare dagli amici piloti per provare a riavviarla. Questo tentativo però gli costa la squalifica. Per questo motivo non troverete Gagliotti nelle classifiche ufficiali, ma moralmente e dopo aver percorso 14.000 km in 20 giorni, quel traguardo lo ha tagliato, eccome!

Moto Morini Camel 500 1983

Nel 1983 il Team Valentini schiera 3 Moto Morini Camel 500 e le affida ai tre amici Massimiliano Valentini, Leandro Ceccherelli e Gianni Gagliotti che si presentarono al via, sia al Rally dei Faraoni, che alla Parigi-Dakar!

Tutti e tre i piloti Morini del Team Valentini nelle prime fasi della gara cavalcavano posizioni di vertice nella loro categoria, ma purtroppo in quell’occasione nessuno ha visto la spiaggia di Dakar causa problemi tecnici.