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Incredibile Pierre Marie Poli alla Dakar 1988

Pierre Marie Poli Dakar 1989

Questa foto, che ritrae Pierre Marie Poli, sintetizza perfettamente la genialità del progetto Ecureuil 1989. Per favorire la manutenzione la moto, svitando poche viti, si separava letteralmente in due parti, favorendo la manutenzione.

Advertising Banque Caisse d’Epargne – sponsor Paris-Dakar 1988

Advertising della Banque Caisse d’Epargne – sponsor del Team Ecureuil alla Paris-Dakar 1988

Daniel Pescheur Dakar 1987

Uno sfortunato Daniel Pescheur vede “andare in fumo” la sua Dakar 1987 e la sua Ecureuil 1000|!!

Ecureuil 1000 – Dakar 1987

Troviamo e riportiamo questo articolo tratto dal sito www.classic-motorbikes.com

“Hubert Rigal, nostro esperto ed ex partecipante alla Parigi-Dakar è stato in grado di trovare, dopo un anno di indagini, una delle moto più sorprendenti tra i prototipi degli anni ’80 che hanno partecipato al rally raid più duro al mondo. Tutto è cominciato nel 1986, quando il tecnico Joël Guillet e il giornalista Pierre-Marie Poli, capo redattore del settimanale francese Moto Journal, ha avuto l’idea di una moto rivoluzionaria.
Promossa dalla Cassa di Risparmio Écureuil, l’omonima squadra corse Écureuil è stata creato con l’obiettivo di entrare nel mondo della Parigi-Dakar, eccezionale veicolo media dell’epoca.

Equipaggiata con un motore BMW (la marca che ha vinto l’edizione 1983 e 1985), la particolarità di questo “ERS 1000” è la sua concezione modulare e il carbonio come materiale che la contraddistingue.

Il disegno è composto da tre elementi:
– Un corpo in Kevlar-carbonio del peso solo sei chili,
– Il gruppo ruota motore-trasmissione-posteriore,
– La sospensione anteriore, attaccato sulla parte anteriore.

Il vantaggio principale è lo smontaggio rapido: ci vogliono solo sei minuti per rimuovere il motore e la trasmissione! Ciò lo rende facile adattare la moto alle sfide di ogni tappa.
Nel 1987, tre Écureuil iscritte alla corsa, guidate da Pierre-Marie Poli, Marc Morales e l’ex poliziotto Daniel Pescheur.
Poli non ce l’ha fatta ad arrivare a Dakar, la moto di Pescheur ha preso fuoco nel deserto e Morales, anche se arrivato al traguardo non venne qualificato. In realtà, durante l’ultima tappa, Marc Morales era 7° assoluto in classifica, rimase a piedi in prossimità del Lago Rosa (Lago Retba), a soli tre chilometri dal traguardo!

Questa moto è completa e originale con l’esclusione della protezione del faro, che potrebbe essere facilmente riprodotto.
A seconda delle necessità è dotata di ruote anteriori da 18, 19 o 21 pollici.
Il motore, un 1050 modello 1023 cc preparato da Herbert Scheck (il noto pilota tedesco e pilota BMW), ed è stato ordinato direttamente da BMW France.

La moto è equipaggiata con una forcella Marzocchi e due Öhlins posteriori, il telaio e l’attacco della sospensione del motore sono in carbonio a nido d’ape e sono state costruite da ERS.
La moto è disponibile in Francia, senza documenti di registrazione validi per la circolazione su strada. In realtà questi prototipo ha corso con documenti di immatricolazione che corrispondevano ad una moto di serie.”

http://www.classic-motorbikes.com/en/bmw-ecureuil-ers-1000-dakar-1987/

Progetto Ecureuil ERS 1000

Nel 1987 si presenta al via una moto dal progetto estremamente interessante, la Ecureuil 1000 ERS ideata nel 1986 da Joel Guilet (a suo tempo pilota Bol d’Or Ducati) su iniziativa del giornalista e driver Pierre-Marie Poli.
Dotata di BMW motore boxer raffreddato ad aria 1020 cc, 80 cv / 6500 giri / min (preparazione del motore fatto da Arcueil Motor).

Serbatoio 64 litri realizzata in gomma morbida,
Peso a secco 170 kg a secco e 250 kg con il pieno,
Velocità 195 km/h.

L’originalità del ERS 1000 risiedeva nel suo telaio modulare e carbonio tutto smontabile molto rapidamente, in soli sei minuti si accedeva al motore e alla trasmissione. Questa funzionalità permetteva la possibilità di modificare la distribuzione del peso e di variare l’interasse. Il progetto verà portato alla Parigi Dakar anche nel 1988 e 1989.

Ecureuil BMW di Hutin

Video di Alessio Corradini
Moto di Francesco Fermani

Ecureuil BMW Dakar 1989

Utilizzando i motori ufficiali BMW bicilindrici boxer di 1020 cc, il team Ecureuil si ripresenta alla Dakar 1989 con la stessa rivoluzionaria moto utilizzata l’anno precedente. Prerogativa della moto francese è l’avvenieristica monoscocca realizzata in materiale composito di fibre di carbonio e kevlar, che sostituisce l’usuale telaio in tubi.

L’intera scocca pesa solo 6 kg ed è scomponibile in tre pezzi: quello anteriore sostiene la forcella, quello superiore funge anche da serbatoio principale e quello inferiore racchiude motore, cambio e attacco del forcellone. In caso di rottura durante la gara, lo stesso pilota può smontare il motore. Il cannotto di sterzo è regolabile nell’inclinazione per adeguarlo alle caratteristiche del percorso. 

Le principali modifiche rispetto al modello precedente riguardano l’attacco superiore degli ammortizzatori debitamente rinforzato, ed il fissaggio del forcellone, ora più robusto e meglio dimensionato. La forcella è di tipo “rovesciato” con escursione di 300 mm, il forcellone è in lega leggera ed agisce su due ammortizzatori posti molto in avanti per accre-scere l’escursione della ruota posteriore che è ora di 280 mm.

Il peso a secco dichiarato è inferiore a 170 kg; un risultato davvero notevole dovuto al massiccio uti-lizzo di leggero materiale compo-sito. Il motore tedesco è accredi-tato di una ottantina di cavalli a 6500 giri; distribuzione ad aste e bilancieri con due sole valvole per cilindro, accensione elettro-nica ad anticipo automatico anch’esso elettronico e carburatori Bing a depressione da 40 mm. La frizione è a secco, il cambio è a cinque rapporti e la trasmissione finale ad albero.

Moto di Francesco Fermani
Foto di Alessio Corradini