Matteo Graziani e la Dakar mai corsa nel 2008

Matteo Graziani da Forlì, tra i piloti della vecchia guardia italiana è stato sempre un osso duro in corsa, in grado di battagliare senza timori reverenziali con i piloti dei team ufficiali alla Dakar. Lo avrebbe dovuto fare anche nel 2008 con una moto finalmente vincente, una fiammante KTM 690 rosso corsa, questa volta supportata da uno sponsor d’eccezione, Alfa Romeo.

Il team era fatto, appoggiato come sempre da un team di amici, con il solito spirito che univa passione, grinta e voglia di lottare. I presupposti per correre una Dakar da protagonista c’erano tutti e le motivazioni erano grandi. Purtroppo per lui la Dakar 2008 non partì mai. Ricordiamo che per motivi di ordine pubblico l’organizzazione decise di annullare la corsa. Quattro turisti francesi vennero uccisi in Mauritania in prossimità della partenza del rally, e lo stato in cui avvenne la tragedia avrebbe dovuto ospitare ben 8 tappe. I rischi oggettivamente erano troppo alti. Matteo Graziani, classe 1968 allora aveva 39 anni e purtroppo non ebbe più il modo di schierarsi alla partenza della Dakar.

La sua carriera non cominciò da bambino col minicross come tanti, bensì a 18 anni. Tardissimo per avere ambizioni professionistiche, se solo Matteo non fosse un fenomeno vero! Possiamo parlare di un talento che si è fatto da solo. Matteo ha sempre lavorato mentre faceva il pilota, soprattutto nei campi e questo gli fa maggiormente onore. All’inizio si cimentò con il motocross, con notevoli risultati a livello nazionale (terzo dell’italiano Cadetti) per poi orientarsi verso l’enduro per poi trovare la sua dimensione ideale nei motorally, dove ha potuto esprimere e miscelare le sue doti di velocità, razionalità e intelligenza tattica.

Nei rally in moto devi riuscire ad andare veloce mentre cerchi la strada, scrutando le note nel roadbook. E’ lì la sfida. Diciamo che Matteo questa sfida l’ha vinta alla grande: ben 57 titoli italiani fra Motorally-Raid, Tout Terrain e Enduro. Un vero “alieno” della categoria! Questa naturale predisposizione nel coniugare la velocità alla lettura delle note lo ha sicuramente aiutato nelle 3 Dakar a cui ha partecipato, sempre da privato, sempre con mezzi palesemente inferiori agli ufficiali. I risultati sono sempre stati di alto livello: nel 1999 alla prima partecipazione, 18° assoluto. Nel 2004 si classificò 11° assoluto e 1° nella categoria 450 (vincitore del prologo) e nel 2005 15° assoluto e 2° di categoria.