DAKAR 1985 | La cronaca della corsa

C’è mancato veramente poco. Dopo sei edizioni della Parigi-Dakar in cui gli italiani, a dire il vero, non avevano mai brillato, quest’anno la maratona africana stava per trasformarsi in un trionfo per i nostri colori. Il trionfo non c’è stato, complice una buona dose di sfortuna, che ha messo fuori causa l’assistenza della Yamaha-Belgarda (assistenza di cui Franco Picco avrebbe avuto bisogno estremo), e complice anche una discussa decisione degli organizzatori, che hanno penalizzato pesantemente il portacolori della Belgarda nella fase cruciale della gara.

Non c’è stato il trionfo però c’è stata un’affermazione globale italiana di tutto rilievo. Picco alla fine è stato terzo, dopo aver capeggiato la classifica per circa metà gara (niente male per uno alla prima esperienza nella Dakar). Alle spalle di Picco si è piazzato Andrea Marinoni. Al traguardo finale sono giunti anche Zanichelli, Gagliotti, Balestrieri e Gualini.

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Il successo italiano è stato completato dalla Cagiva, che dopo essersi aggiudicata diverse speciali con Auriol e Picard ha conquistato l’ottava e la dodicesima posizione. Il successo è andato, per la seconda volta consecutiva, al belga della BMW Gaston Rahier, alle cui spalle è finito Jean Claude Olivier, un francese che nella vita fa l’importatore della Yamaha nel suo Paese e che va famoso per l’eleganza che lo distingue quando non è in sella alla moto e che ha mostrato di trovarsi perfettamente a suo agio in un manipolo di professionisti delle due ruote.

Ma ecco com’è andata la gara giorno dopo giorno. Inizio tutto francese, inarrestabile ascesa di Franco Picco e rimonta di Gastonpartenza 1985-1 Rahier: questa la sintesi dal prologo francese all’arrivo a Dakar, in dettaglio ecco il diario. 30 dicembre Teatro al prologo della settima Parigi-Dakar la scuola di pilotaggio di Cergy-Pontoise, una trentina di chilo-metri a ovest di Parigi. Circa cinquantamila spettatori presenti, nonostante il freddo polare, per ammirare i partecipanti e le loro evoluzioni su un percorso artificiale che ha messo subito a dura prova le capacità dei singoli.

Il migliore nel prologo è stato il francese Lalay con la Honda, seguito dai connazionali Baron, anch’egli su Honda, e Bacou, su Yamaha. Il migliore degli italiani Findanno, ottavo, seguito da De Petri e Gian Paolo Marinoni, tredicesimo e quindicesimo. l° gennaio La competizione vera e propria comincia con la tappa di trasferimento da Parigi a Sète, nel sud della Francia. Il percorso si snoda su 1.076 chilometri dalla Rue National numero 20.

Le condizioni ambientali, caratterizzate da temperatura molto rigida, non favoriscono i motociclisti alcuni dei quali addirittura rischiano il congelamento. Uno dei favoriti, il belga Rahier, viene investito dall’auto di uno spettatore; l’incidente fortunatamente non compromette la gara di Rahier che può proseguire.

2 gennaio 11 trasferimento in nave da Sète ad Algeri, che doveva essere l’ultima occasione di riposo per i concorrenti prima di affrontare l’Africa, per molti si tramuta in un vero incubo.

Le condizioni del mare provocano un generale malessere e molti, durante la notte passata in traghetto, non riescono a chiudere occhio.

3 gennaio La prima tappa africana, trasferimento da Algeri a Ourgla per 628 chilometri, parte soltanto nel tardo pomeriggio a causa del ritardo dei traghetti per le avverse condizioni atmosferiche (gli ultimi concorrenti sbarcano addirittura alle 18) . Tra l’altro i partecipanti, nell’attraversamento dei monti dell’Atlas, devono fare i conti con condizioni atmosferiche non proprio « africane » perché incontrano nebbia, freddo e ghiaccio sulle strade.


4 gennaio Con la tappa Ourgla-El Golea, e la prima prova speciale di 239 chilometri, la competizione entra nel vivo dello svolgimento. Il francese Lalay, vincitore del « prologo » parigino, si trova subito in difficoltà. Al termine del-la giornata tuttavia nei primi tre posti figurano ugualmente tre piloti transalpini: Baron, Bacou e Neveu, Bacou su Yamaha gli altri due su Honda. Buon quarto Balestrieri con Honda, mentre Marinoni e Auriol, entrambi con Cagiva-Ligier, occupano rispettivamente la quinta e la sesta piazza.


5 gennaio Quarta tappa da El Golea a In Salah e seconda prova speciale. Franco Picco, con la Yamaha del team Belgarda, conquista il terzo posto che gli consente di occupare la quarta posizione nella classifica generale. Ai primi tre posti ancora i francesi Baron, Bacou e Neveu.


6 gennaio Il percorso della quinta tappa si snoda da In Salah a In Amguel attraverso 600 chilometri di pista desertica. Nuovo acuto di Franco Picco: conquistando un altro terzo posto il pilota della Belgarda balza al secondo posto in classifica generale. Al comando passa Bacou dopo che il precedente leader, Baron, è incappato in un incidente.


7 gennaio La sesta tappa porta i concorrenti a Tamanrasset e non comporta grossi cambiamenti alla classifica. Oltre a Picco, sempre secondo, sono ben piazzati gli italiani Findanno, Balestrieri e Andrea Marinoni, rispettivamente set-timo, ottavo e nono.


8 gennaio La Parigi-Dakar si dipinge con I colori italiani, almeno per quanto riguarda i mezzi. Nella settima tappa, da Tamanrasset a Ilferouane, la vittoria va alla Cagiva-Ligier di Picard. Al comando della classifica generale è ancora Bacou, mentre Lalay scavalca Picco e si porta al secondo posto.


9 gennaio L’ottava tappa porta i concorrenti ad Agadez, ai confini del deserto del Ténéré. La vittoria di tappa è dell’americano Stearns con la Yamaha, che precede Auriol con la Cagiva-Ligier. Il capolista della classifica generale Bacou giunge quarto e Picco settimo.


10 gennaio L’aria del Ténéré fa bene a Rahier; il belga, che fino a questo momento era stato un po’ in ombra, si aggiudica d’autorità la tappa da Agadez a Dirkou e si porta al quarto posto in classifica generale. Nessun cambiamento nelle prime tre posizioni occu-pate ancora da Bacou, Lalay e Picco.


11 gennaio Per la prima volta nella storia della Parigi-Dakar un italiano assume il comando della classifica generale; si tratta di Franco Picco che guida la gara davanti al belga Rahier, vincitore del-la tappa odierna. Il successo della pattuglia italiana, nella tappa che riporta la carovana da Dirkou td Agadez passando per Ilferouane, è Ziobale: cinque piloti nei primi dieci. Bacou e La-lay si sono trovati in difficolti. nel deserto con la bussola.


13 gennaio Dopo un giorno di riposo ad Agadez la corsa riprende con una megatappa di 1244 chilometri da percorrersi in due giorni. La prima speciale tra Agadez e Tchin Tabaraden vede una nuova vittoria parziale di Stearns davanti ad Auriol. Picco e Rahier, che giungono rispettivamente quinto e quarto, hanno conservato le prime due posizioni in classifica generale.


14 gennaio A Gao, nel Mali, si conclude la supertappa partita da Agadez. Rahier si aggiudica la seconda speciale riducendo il suo distacco da Picco, ancora saldamente al comando della classifica generale, mentre Findanno è terzo. 15 gennaio Dodicesima tappa da Gao a Tombouctou e Picco ancora al comando della corsa. Il suo primato però è insidiato sempre più da vicino da Rahier, che gli rosicchia altri 9’45” portando-si a soli 13’39”.


16 gennaio Picco ristabilisce le distanze conquistando un terzo posto di tappa, mentre Rahier è solo quinto. La vittoria, nella frazione che porta i concorrenti da Tombouctou a Nema, è appannaggio del portacolori della Cagiva Auriol, mentre una brutta caduta mette fuori gara Findanno.


17 gennaio Nulla di fatto nella quattordicesima tappa. Una violentissima tempesta di sabbia costringe gli organizzatori a sospendere la gara e a fare raggiungere in gruppo ai concorrenti il traguardo di Tichit. La sospensione è propizia per Franco Picco che, pochi minuti prima, aveva accusato un guasto meccanico che avrebbe potuto fargli perdere il primato.


18 gennaio La tappa del 18 gennaio viene divisa in due semitappe per recuperare la speciale soppressa il giorno precedente. La prima speciale va alla Cagiva di Picard mentre Picco, quinto, consolida la sua posizione di leader. Va un po’ meno bene la seconda speciale dove Rahier si avvicina preoccupantemente a Picco; tuttavia il guaio grosso succede proprio all’arrivo a Kiffa, dove il pilota della Yamaha-Belgarda viene penalizzato per avere timbrato in ritardo e Rahier passa al comando.


19 gennaio Si decide una nuova sospensione per permettere ai concorrenti ancora dispersi di raggiungere la carovana. Il 20 si disputeranno nuovamente due speciali per recuperare quella soppressa.


20 gennaio Nella prima speciale vince Stearns mentre Rahier e Picco, che conservano i primi due posti in classifica, arrivano attardati dopo avere sbagliato strada entrambi. La seconda speciale è appannaggio di Baron davanti a Rahier, mentre Picco, solo decimo, vie-ne superato in classifica anche dal francese Olivier.


21 gennaio La speciale viene vinta da Baron e Rahier conserva il comando su Olivier. Picco, ormai da molti giorni senza assistenza, tenta il tutto e per tutto ma alla fine deve accontentarsi della terza posizione in classifica generale davanti ad Andrea Marinoni.


22 gennaio Si disputano ancora due speciali su sabbia prima dell’arrivo a Dakar, ma ormai i giochi sono fatti. Rahier si aggiudica la sua seconda Parigi-Dakar davanti a Olivier; Picco giunge terzo mentre Marinoni, quarto, completa il successo italiano.


La classifica delle moto
1 RAHIER Gaston (Belgio-BMW) in 88h45’01”;
2 Olivier Jean Claude (Fran-cia-Yamaha) a 57’40”;
3 Picco Franco (Italia-Yamaha) a 1h08’02”;
4 Marinoni Andrea (Italia-Yamaha) a 3h05’37”;
5 Neveu (Francia-Honda) a 3h25’48”;
6 Stearns (USA-Yamaha) a 3h25’49”;
7 Auriol (Francia-Cagiva) a 5h09’40”;
8 Charliat (Francia-Honda) a 5h12’28”;
9 Verhaeghe (Barigo) a 7h43’51”;
10 Courtois (Yamaha) a 9h55’35”; seguono altri.

Tratto da Motociclismo 1985